Si è appena conclusa l’edizione 2021 di Campania Stories: l’evento promosso da Miriade & Partners con il sostegno di Regione Campania, in collaborazione con AIS – Associazione Italiana Sommelier Campania e Luciano Pignataro Wine Blog Media partner
Costiera Amalfitana e Terra degli Dei, 30 agosto- 4 settembre
La settimana è dedicata alla presentazione alla stampa ed operatori delle nuove annate dei vini prodotti nelle principali denominazioni campane, con focus sulle zone vinicole di produzione e visite mirate nei territori di eccellenza. Ma di questo parleremo più avanti.
Questa’anno la manifestazione ha avuto come base il Campus Principe di Napoli ad Agerola, ex colonia montana oggi convertita in sede della scuola di alta formazione per diventare professionisti del food, presieduta dal tristellato Chef Heinz Beck, patron del ristorante La Pergola di Roma.
Lunedì 30 agosto in serata si è svolta la presentazione dell’evento alla stampa, alla presenza di organizzatori ed autorità istituzionali, il tutto allestito sulla splendida terrazza di fronte al Campus, con vista mozzafiato dove era difficile distinguere la linea di divisione mare-cielo.
Oltre alla light dinner in piedi al termine della presentazione, è stato possibile degustare in anteprima alcuni vini presenti sui banchi di assaggio posizionati sulla terrazza.
Due le giornate dedicate alla stampa per la degustazione delle anteprime di vini bianchi e rossi, rosati e spumanti/frizzanti all’interno di una delle sale della location.
Puntuale e preciso il servizio a cura dei Sommelier AIS Campania
Martedì 31 degustazione vini fermi e spumanti/frizzanti da uve bianche
Sommariamente, posso dire di aver rilevato una collettiva qualità medio-alta dei moltissimi campioni bianchi degustati. Qui le annate influiscono davvero tanto nella trasformazione di un vino, specie su Fiano, Falanghina e Greco che danno le loro migliori espressioni con qualche – ma anche con molti – anni sulle spalle. La 2019 ha sicuramente segnato un punto importante nelle varie denominazioni, emergendo come annata di rilievo e di grandi prodotti. Molto buona la 2020, nonostante le difficoltà oggettive riscontrate in una stagione estremamente critica, vittima della pandemia da Covid-19.
Ecco la selezione dei best 15 Bianchi di #thewinelinker:
CANTINE DI MARZO | VSQ Metodo Classico Millesimato 2018 Brut Nature 1930 (Greco 100%): aggraziate note burrose al naso e in bocca, rimandi di mandorla, fresco al sorso nella chiusura su aromi di cedro. Preciso e goloso. |
CASA SETARO | Caprettone spumante Metodo Classico Pietrafumante 2018: ricco bouquet agrumato di lime, scorza candita di arancia e polpa di pompelmo. Fresco e saporito il sorso, lungo nel finale sapido. Una bella scoperta quest’uva autoctona poco diffusa. |
I CAPITANI | Campania Bianco IGP 2019 Faius (50% Fiano + altri): al naso è intenso e fine di frutti freschi mediterranei; sorso rotondo e avvolgente, slancio di freschezza dominante e pulizia di bocca. |
FATTORIA LA RIVOLTA | Sannio Coda di Volpe DOP 2020: oro luninoso e brillante, una bellezza. Naso complesso di frutti essiccati e miele, spinta acida e calda, bocca ricca di materia, persiste nella nota terziaria finale di cera d’api in una lunga chiusura. |
AMARANO | Irpinia Coda di Volpe DOP 2019 Lucinda: dominato dal frutto estivo maturo, melone bianco, pesca gialla e banana, il sorso è caldo e salino. Il finale pulitissimo e fresco di macchia mediterranea inebria il sorso. Leggermente percettibile la nota di mandorla in chiusura. Bello. Bello tanto. |
CASA SETARO | Vesuvio Caprettone DOP 2019 Aryete: da un naso appena timido, svolta sulla beva con una cremosità e uno slancio sorprendenti. Trainato da aromi di agrume rosa, capperi, rosmarino che avvolgono il palato in una sinfonia di gusto. Morbidezza e freschezza si rincorrono creando un equilibrio di bocca che chiama il prossimo sorso. |
CASA SETARO | Vesuvio Bianco DOP 2019 Bosco del Monaco (50% Caprettone, 30% Greco, 20% Fiano): estremamente verticale, spuntano nette le note di pietra marina bagnata, conchiglie, salmastro. Sorso denso, pieno, spiccata l’acidità prolungata nel finale salato. Datemi una linguina allo scoglio da bagnare con questo vino! |
MARISA CUOMO | Costa d’Amalfi Furore Bianco DOP 2019 Fioduva (40% Ripoli, 30% Ginestra, 20% fenile): apre con una lieve nota sulfurea al primo olfatto, accenno di crostacei. Poi arriva la freschezza marina con punte di cedro e salvia selvatica. Bocca rotonda di fico maturo, fresca e sapida di olive verdi. Complesso e intenso. Un riferimento per la zona. |
DI MEO | Campania (Sannio) Falanghina IGP 2020: Salmastro e iodato, sono queste le sensazioni nette alla prima olfazione. Al palato si rivela avvolgente e sapido. La cremosità di bocca, mista in una nota fumè e floreale, lo rende appagante fino alla fine del lungo sorso. |
VESEVO | Beneventano Falanghina IGP 2020 Vesevo: al naso è subito intenso, un incastro di aromi cesellati tra fiori bianchi delicati e freschi, frutti agrumati piccanti, melone e pesca bianca maturi. Sorso complesso, strutturato e slanciato. Ritorna il frutto bianco maturo accompagnato da una punta fumè sul finale. Lungo ed estremamente fine, da gustare in una notte stellata, aspettando l’alba dorata che ritrovi a galleggiare nel calice. |
VILLA RAIANO | Fiano di Avellino DOP 2019 Bosco Satrano: ananas e melone bianco freschi dominano il naso. Note di scorza d’agrume sottolineano un sorso di grande acidità e fluidità, carattere da vendere. Lungo e salino. |
VILLA RAIANO | Fiano di Avellino DOP 2019 Ventidue: frutta sciroppata, ananas e pesca gialla, evidenziano una nota morbida più marcata al naso. La si ritrova anche al palato, accompagnata da una splendida acidità che equilibra il sorso, in un finale salato. |
VIGNE GUADAGNO | Fiano di Avellino DOP 2016 Contrada Sant’Aniello: gesso e salmastro, promette bene! Si apre poi in soffi di confettura di lime per proseguire in bocca con una nota di frutta secca croccante (noce) e ritorni agrumati di pompelmo rosa. Lungo e setoso. |
DONNACHIARA | Greco di Tufo Riserva DOP 2019 Aletheia: ribes bianco e rosa bianca, lieve ricordo di brezza marina che porta ad un sorso salato e rotondo, freschissimo in una chiusura con rimandi di oliva in salamoia. Da berne a fiumi senza sensi di colpa! |
DI MEO | Greco di Tufo Riserva DOP 2008 Vittorio: non si nasconde in complessità olfattiva regalando note di smalto e ferro, cera d’api e miele scuro, fico secco. La bocca è materica di arancia candita, poi vira su erbe aromatiche (salvia, rosmarino) in un finale sapido, ricco e prolungato. C’è da scommettere per quanti anni ancora ci potrà stupire ed evolvere. Una da bere adesso, mille altre da lasciare in cantina! |
Mercoledì 1 settembre degustazione vini fermi e spumanti/frizzanti da uve rosse
Di seguito i best 15 tra Rosati e Rossi di #thewinelinker:
SAN SALVATORE | Spumante Metodo Classico brut rosé Gioì-(100% Aglianico) – 24 mesi sui lieviti. Al naso è inzialmente un po’ timido, lievi accenni agrumati. Al sorso si apre freschissimo, ricco di sentori di piccoli frutti rossi che si rincorrono ai lati delle guance. Caldo sul finale, mentre chiude in lieve nota sapida e appagante. |
TENUTA CAVALIER PEPE | Irpinia Rosato DOP 2020 Vela Vento Vulcano (prevalenza Aglianico): sentori di caramella all’amarena e ribes rosso aprono le danze, opponendosi l’un l’altro all’olfatto. Sorso fresco e fruttato, come un’acqua profumata di agrumi rossi e frutti di bosco ancora rossi, croccanti. Bel finale sapido e beverino. |
CANTINE DEL MARE | Campi Flegrei Piedirosso Riserva DOP 2017 Terra di Padre: il tocco floreale lieve e il frutto fresco di mora e ciliegia nera prospettano un gusto invitante. In bocca vince in freschezza e volume, frutti di bosco croccanti e saporiti accompagnano la persistenza finale. Un bel Piedirosso elegante e appagante. |
OCONE | Sannio Taburno Piedirosso DOP 2015 Calidonio: Timido all’olfatto, in bocca si rivela in tutto il suo corpo e sapore, tratteggiato da un tannino medio e una sostenuta acidità. Chiude fresco in un sorso speziato e di erbe mediterranee. |
MARISA CUOMO | Costa d’Amalfi Furore Rosso Riserva DOP 2017 (50% Aglianico, 50% Piedirosso): naso impeccabile, fresco, di frutti rossi piccoli ed erbe aromatiche. Lieve tocco balsamico. Bocca leggiadra, sapida e salina, sorso teso dal tannino vibrante ma sapientemente integrato. |
MARISA CUOMO | Costa d’Amalfi Ravello Rosso Riserva DOP 2017 (70% Piedirosso, 30% Aglianico): all’olfatto è meno intenso e aperto del Furore ma è nettamente fine. In bocca esplode in un gusto balsamico di liquerizia e cacao, sorretto da un’acidità vivace come un adolescente che non conosce sosta. Tannino dinamico in finale che torna balsamico. |
VILLA MATILDE AVALLONE | Roccamonfina Rosso IGP 2015 Cecubo (base Aglianico): Succoso e iodato, il tannino è in tiro, molto vivace ma ben fatto. Sapidità spiccata e ritorno di bocca di frutta essiccata al caldo sole campano (albicocca, scorza d’arancia). Belle cose dall’alto casertano! |
CANTINA DI SOLOPACA | Sannio Aglianico DOP 2019 Armunìa Viticoltori San Martino (bio): La luce attraversa il bel rubino scarico e luminoso. Pulito e diretto al naso, in una lieve nota di frutti di rossi di bosco. Il sorso slanciato, la freschezza è succosa, vino dinamico e gustoso. Buona la persistenza. |
TENUTA CAVALIER PEPE | Irpinia Campi Taurasini DOP 2016 Santo Stefano: bello il naso di pennallate fruttate rosse e nere (amarena sciroppata, mora in confettura) ed erbacee di alloro e timo. Sorso dinamico e fresco, scorre con grazia rilasciando note balsamiche di mentolo, seguite da spezie dolci ben integrate. |
DELITE | Irpinia Campi Taurasini DOP 2015 Nonna Seppa: cioccolato al primo impatto, poi sbuffi erbacei più freschi. Nel sorso è caldo e con un volume di bocca intenso. Discreta la freschezza, a braccetto con una trama tannica centrata e un finale che ricorda la spremuta di agrumi. Discreta la persistenza. |
DI PRISCO | Taurasi DOP Taurasi 2015: bouquet olfattivo intenso di incenso e susina nera, sorso slanciato con note di rosmarino e cacao. Ottima l’acidità al palato, in un finale balsamico e agrumanto che chiama un calice via l’altro. |
TENUTA CAVALIER PEPE | Taurasi Riserva DOP 2014 La loggia del Cavaliere: apre con un floreale leggero e fresco, bocca ricca di verve e slancio sapido. Buono il finale. Da riassaggiare tra qualche anno per ritrovarlo compiuto, al massimo delle sue potenzialità. |
VESEVO | Taurasi DOP 2013 Vesevo Ensis Taurasi: spicca subito la nota di caramella dura alla fragaola unita a frutti rossi croccanti. Sorso asciutto e salato di cappero e olive. Nel lungo finale torna il frutto, adesso nero e maturo, davvero piacevole. |
AMARANO | Taurasi Riserva DOP 2012 Principe Lagonessa: complesso olfattivo fresco di frutti rossi (susina, ciliegia) piacevole sbuffo fumé. In bocca è vivace con un sorso fresco di erbe mediterranee e un finale indirizzato verso un lunga persistenza. |
PERILLO | Taurasi Riserva DOP 2009: si presenta con un timbro di incenso e macchia mediterranea, sentore di frutto essiccato, di fico e prugna. Slancio di sapidità e freschezza da vendere, agrume in chiusura nella grande bevibilità. Un Taurasi che dà soddisfazione coi sui 12 anni alle spalle e tutta la vita davanti. |
2 risposte
Racconto avvincente, selezione più che convincente, è il tuo primo racconto che leggo ma… non sarà sicuramente l’ultimo! Brava
Ciao Nello, ti ringrazio molto per il commento e mi fa molto piacere che siamo allineati sulle preferenze! A presto!