Cantina Tollo: quando il rosa sta bene su tutto

Cantina Tollo è oggi tra le più importanti e consolidate realtà del settore vitivinicolo italiano

Si parla di  18 milioni di bottiglie all’anno, 500.000 quintali di uva conferita da circa 620 soci e 2.500 ettari coltivati in un territorio da sempre vocato alla  viticoltura. I vigneti di Cantina Tollo si estendono dalle colline del litorale fino alle pendici della Maiella, in un clima tipicamente mediterraneo, contraddistinto da escursioni termiche notevoli. La produzione è concentrata sui vitigni tipici e autoctoni del territorio (montepulciano, trebbiano, pecorino, passerina, maiolica e cococciola), coltivati tradizionalmente a pergola.

Giovedì 8 giugno a Firenze, presso una sala privata di Palazzo Portinari Salviati, sede del ristorante stellato Chic Nonna di Chef Vito Mollica, l’azienda abruzzese ha presentato alcune bottiglie di vino rosato a un gruppo di giornalisti e addetti ai lavori.

Alla presenza del direttore Generale di Cantine Tollo, Andrea di Fabio,  e del direttore vendite, Maurizio Primavera, la serata è stata condotta insieme a Luciano Rappo, consulente del gruppo.

L’occasione è stata la nuova veste grafica dell’etichetta di Hedòs, il Cerasuolo d’Abruzzo DOP 2022 che celebra le venti annate. Creata dal graphic designer Stefano Bracci, la rinnovata immagine intende sottolineare le diverse sfaccettature del vino rosato prodotto dalla realtà teatina fin dal 2004, il cui nome significa proprio “piacevole ai sensi”. Di nome e di fatto. Ma andiamo con ordine.

La cena è iniziata con la degustazione dello spumante rosé metodo classico 100% Pinot nero, millesimo 2015 e sboccato a fine 2022, uscito da poco sul mercato (a 6 mesi dal dégorgement, per dare il tempo allo spumante di stabilizzarsi dopo lo “stress” della sboccatura ed essere già più equilibrato alla beva). Solo 3000 bottiglie prodotte in una zona posta a circa 350 mt slm che, grazie alle ampie escursioni termiche, favorisce la coltivazione del tanto amato quanto complicato vitigno Pinot noir. Anche in Abruzzo, sì.

L’intenso color corallo preannuncia una beva piena, voluminosa. Carattere e identità in uno spumante che sa di mela cotogna, frutti rossi croccanti in un sorso cremoso e verticale al tempo stesso. La freschezza di bocca chiude su ribes e lamponi leggermente aciduli, ma affatto distonici. Non farebbe fatica a sostenere abbinamenti a tutto pasto.

Il menù sapientemente preparato da Chef Mollica, ha saputo abbracciare perfettamente i vini in degustazione:

Deliziosa commistione dello spumante con l’antipasto di gamberi al vapore, crema di pomodori e verdure croccanti

Il Cerasuolo d’Abruzzo DOP 2022 Bio (e vegano), riporta in etichetta una farfalla stilizzata, il cui messaggio esprime come gli insetti in vigna siano dei bioindicatori della qualità dell’ambiente. Una produzione che va dalle 150 alle 200 mila bottiglie, il packaging ha connotazioni sostenibili ed è prodotto in materiali riciclabili. Richiama i frutti di bosco rossi ed agrumi scuri, accompagnati da gelatina di frutta che al palato regala rotondità, sorretta da grande freschezza e succosità. Un mix dinamico dal finale sapido e saporito. Delizioso accompagnamento al risotto ai frutti di mare con crema al prezzemolo.

Infine è il momento di Hédos: servito a due temperature differenti ed in due calici diversi, è stato molto interessante valutare le tipologie di assaggio e abbinamento del vino con il secondo piatto, la Suprema di faraona, sedano bianco e funghi primaverili.

25mila le bottiglie prodotte, nel calice più piccolo a temperatura fredda, si racconta timidamente accennando a una nota di rosa fresca e fragole. Sul palato è teso e sembra quasi piccante, puntando tutto sulla verticalità molto sapida.

Dal calice più ampio ad una temperatura decisamente più alta, è un vino nettamente diverso: ampio nello spettro olfattivo che parla di fragole sotto vino e cioccolato bianco, sussurrando quasi una nota mentolata. Un sorso che alterna rotondità di talco a sbuffi salmastri. Fresco, profondo e completo. Adatto a una zuppa di pesce come a una tagliata di manzo al sangue.

Chiusura in dolcezza con un delizioso tiramisù bianco alle fragole e una esperienza gustativa molto accattivante. La dimostrazione che anche le aziende di grandissime dimensioni, al proprio interno, lavorano su piccole quantità di vini davvero selezionatissimi e dalla grande cura di particolari.

Per maggiori info: www.cantinatollo.it

 

 

Sara Cintelli

Sara Cintelli

Fiorentina DOCG, nata e cresciuta a Firenze, dove ancora oggi vivo e lavoro. Amo il vino, per questo sono qui. E' diventata la mia professione. Ne scrivo, lo cerco e lo racconto, nella mia mai doma ricerca di stupore.

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