Chianti Classico: Una mostra diffusa nei borghi del territorio, da luglio a ottobre

“A(rt) message in a (Chianti Classico) bottle” è la mostra diffusa nei borghi del territorio chiantigiano, da luglio a ottobre

Il Chianti Classico ispira artisti dai tempi di Vasari e Leonardo, che lo hanno immortalato e reso famoso già nel 1500. È stato il celebre biografo dei grandi artisti a sugellare il binomio arte – Gallo Nero, con la sua celebre Allegoria nel Salone dei 500 a Palazzo Vecchio, in cui è ritratto il Chianti come un imponente vegliardo sul cui scudo campeggia un Gallo Nero. Oggi è l’arte contemporanea a offrire una nuova lettura del territorio chiantigiano e del suo prodotto più nobile, il vino del Gallo Nero, nell’ambito di nuovo progetto artistico, promosso dal Consorzio Vino Chianti Classico e curato da Francesco Bruni e Giuseppe D’Alia.

Protagonista assoluta di “A(rt) message in a (Chianti Classico) bottle” è la bottiglia bordolese, la tipica forma con cui sono conosciuti i vini Gallo Nero in tutto il mondo, che è stata reinterpretata e trasformata in un’opera d’arte urbana da sette artisti visivi, differenti per generazione, provenienza, tecniche e linguaggi, ispirandosi liberamente alle suggestioni dei vini e dei paesaggi del territorio e assecondando le specificità della propria ricerca artistica. Nian, Mono_graff, Rachel Morellet e Letizia Pecci hanno eseguito  i rispettivi interventi pittorici e materici sulla riproduzione tridimensionale in legno di una bottiglia “bordolese” oversize  (di quasi 3 metri di altezza), utilizzando la superficie come fosse una tela bianca; Giuseppe Guanci ha costruito la sua scultura con slancio architettonico, in un intreccio di materiali metallici. Cecco Ragni invece ha creato ex novo la forma eterea di una bottiglia, smaterializzata in linee di rame, mentre per Silvia Canton l’espressione artistica ha preso la forma di un metallo prezioso come l’oro e di un materiale nobile che sfida il tempo, come il sughero, uniti in un suggestiva bordolese. La bottiglia di Silvia Canton è realizzata in collaborazione con Amorim Cork Italia, azienda leader nella produzione di chiusure  in sughero, da anni impegnata nel recupero e nel riciclo dei tappi con la  mission di valorizzare il sughero, in modo differenziato, innovativo e sostenibile.

Ogni opera è collocata in esposizione temporanea in sette comuni del Chianti Classico, dando luogo alla mostra diffusa “A(rt) message in a (Chianti Classico) bottle”, che disegna un itinerario eno-artistico, tra arte contemporanea e vini da degustare. Sarà possibile conoscere la collocazione delle opere consultando il sito www.chianticlassico.com

Il progetto MEET Chianti Classico ART si inserisce nel contesto artistico più ampio del territorio, dove l’arte si fonde da sempre con la filosofia chiantigiana, e testimone di questo sono le numerose opere d’arte in esposizione nelle collezioni permanenti delle aziende vitivinicole. Inoltre, la collettiva di A(rt) message in a (Chianti Classico) bottle, dal 29 giugno fino alla fine di ottobre, nei suggestivi ambienti di Casa Chianti Classico, ospiterà 14 opere degli artisti di questa edizione della mostra, un’occasione davvero unica per gli appassionati di arte.

Il Consorzio mette a disposizione del proprio territorio un progetto ampio di promozione in sinergia con tutte le altre iniziative che toccano l’arte, la musica, il teatro e il vino, rivolte ai turisti e ai cittadini con lo scopo di esaltare la vocazione culturale del Chianti e delle sue produzioni di eccellenza.

“Questa terra è fonte di ispirazione per gli esponenti di varie forme artistiche da secoli” dichiara il direttore Carlotta Gori, “come un vino che trae le sue caratteristiche identitarie dal luogo da cui proviene, anche queste opere sono fortemente connotate dal loro legame con la loro musa, la bottiglia di Chianti Classico, e per questo vivono in dialogo con i luoghi in cui sono state installate, nei nostri bellissimi borghi, per raccontare con forme nuove una storia secolare”.

Le opere e gli artisti:

NIAN per A (rt) message in a (Chianti Classico) bottle

L’opera: Una divinità creatrice di origine sumera avvolge la superficie della bottiglia. Essa è il legame tra l’energia del sole che appare attorno alla sua mano e il grappolo d’uva poggiato sul suo piede.

Titolo: Dea Vite

Tecnica: Vernici al quarzo

Collocazione: borgo di Vagliagli (Castelnuovo Berardenga – SI)

 Biografia: Fiorentina, classe 1990. Realizza opere con vari medium e dimensioni che vanno dalla tela fino alle facciate dei palazzi. Predilige soggetti femminili generativi e mistici. I suoi murales si trovano in tutto il territorio nazionale e in diverse capitali europee.

Instagram: @nian

MONO_GRAFF per A (rt) message in a (Chianti Classico) bottle

L’opera: Monograff omaggia gli studi del paesaggista e biologo Gilles Clément sul rapporto tra natura e residui urbani. Un caotico inseguirsi di segni monocromatici in blu non sono altro che l’elevazione artistica di intrecci di piante spontanee distinguibili osservandole a distanza.

Titolo: Titolo: Giardino Planetario

 Tecnica: Vernici al quarzo

Collocazione: borgo di San Donato in Poggio (Barberino Tavarnelle – SI) – prato ai piedi del Paese

 Biografia: Fiorentino, la sua ricerca è incentrata sul rilevare le contraddizioni che emergono tra sociale, urbano e politico rilette in chiave surrealista. Ha esposto a Firenze in collettive e personali e al festival “Street Attitude 2022” a Torino. Insieme ad altri quattro artisti ha inaugurato lo spazio Slataper 8 a Firenze.

 Instagram: @mono_graff

Web: www.monograff.org

RACHEL MORELLET per A (rt) message in a (Chianti Classico) bottle

L’opera: L’artista adopera gli elementi primigeni della viticoltura per concepire un’opera concettuale, minimale e materica. Sebbene se ne riconosca la forma, la scultura appare misteriosa.

Titolo: Senza titolo

 Tecnica: Semi e tralci d’uva

Collocazione: San Casciano in Val di Pesa (FI) – Piazza della Propositura

Biografia: Francese, 1975. Lavora tra il sud della Francia e il livornese. La sua ricerca mescola le sue radici contadine e i suoi studi d’arte. Simbolismo, natura e misticismo sono i temi ricorrenti della sua produzione artistica. Le sue mostre personali sono state organizzate a Bologna, Firenze e Prato e ha partecipato a mostre collettive a Parigi, Milano, Venezia, Belgrado, e in altre località in Italia e all’estero.

Instagram: @morelletrachel

Web: www.rachelmorellet.com

LETIZIA PECCI per A (rt) message in a (Chianti Classico) bottle

L’opera: Un paesaggio toscano tipicamente connotato viene vestito di segni e colori vivaci che lo trasfigurano; lo scenario ha assunto una natura grafica astratta e materica.

Titolo: Paesaggi in bottiglia

 Tecnica: Tecnica mista su tela e carta montate EPS

Collocazione: Terrazza Museo Arte sacra a Greve in Chianti

Biografia: Fiorentina, vive dal 2000 a Berlino. La sua arte è un compendio di segni astratti, colori e materie come la tela, i tessuti e la carta che adagia su paesaggi toscani, figure femminili ed elementi della natura. Ha partecipato a diverse collettive in Italia e in Germania. La sua prima personale dal titolo “My Tuscany” è stata organizzata a Landshut, Germania. nel 2021 ha vinto il “Talent prize award” a San Francisco.

Instagram: @letypecci.artgallery

Web: www.letiziapecci.com

CECCO RAGNI per A (rt) message in a (Chianti Classico) bottle

L’opera: La forma tipica della bottiglia bordolese viene svuotata della sua funzione e ripensata come oggetto scultoreo apparentemente minimale. Le linee formali rivolte verso l’alto rimandano all’architettura e le strutture totemiche.

Titolo: Untitled

Tecnica: Ferro e rame

Collocazione: Castellina in Chianti (SI), Piazza del Comune

Biografia: Livornese, 1974; ingegnere e artista. Lavora essenzialmente producendo installazioni site-specific. I suoi materiali vengono lavorati per creare forme incerte, eteree e spazialmente mutevoli. Ha esposto in Toscana a Livorno, Pisa, Genova, Portovenere, Lucca, Montecatini Val di Cecina in mostre collettive e personali.

Web: www.ceccoragni.it

SILVIA CANTON per A (rt) message in a (Chianti Classico) bottle

L’opera: L’artista ricorre alla suggestiva matericità del sughero e alla brillantezza sfolgorante dell’oro, per restituirci una scultura magnetica che evoca il territorio, il vino e l’eredità centenaria del Vino Chianti Classico. La bottiglia di Silvia Canton è realizzata in collaborazione con Amorim Cork Italia, azienda leader nella produzione di chiusure  in sughero, da anni impegnata nel recupero e nel riciclo dei tappi con la  mission di valorizzare il sughero, in modo differenziato, innovativo e sostenibile.

Titolo: Oro

Tecnica: Smalto, foglia oro, sughero

Collocazione: Gaiole in Chianti (SI), partenza Eroica

Biografia: 1974, vive e lavora a Castelfranco Veneto (TV). Ambasciatrice per il Gruppo Amorim, usa il sughero e la pittura per concepire opere dal forte impatto visivo. Ha esposto in collettive e personali a Venezia, Conegliano Veneto, Treviso, Milano, Parigi.

Instagram: @silviacanton_artist

Web: www.silviacanton.it

GIUSEPPE GUANCI per A (rt) message in a (Chianti Classico) bottle

L’opera: L’opera è concepita come una vestigia della bottiglia bordolese marchiata Chianti Classico. Un intricato intreccio di materiali metallici, opportunamente ossidati in colorazioni differenti, definisce gli elementi costruttivi della scultura-bottiglia.

Titolo: Intrecci DiVini

Tecnica: Tondini di ferro, filo di ferro, rame, ferro

Collocazione: Radda in Chianti (SI), Casa Chianti Classico

Biografia: 1970, Architetto, vive a Prato. Il suo lavoro è prettamente legato alla scultura, contraddistinto da uno stile riconoscibile fatto di intrecci di materiali metallici, principalmente ferro e rame. Ha esposto in mostre personali a Firenze, Prato, Bologna, Zurigo e in altre località italiane e intervenuto con le sue sculture alle giornate FAI. è presente da anni alle fiere d’arte internazionali (Parma, Genova).

Instagram: @giuseppeguanci6062

Web: www.giuseppeguanci.it

Sara Cintelli

Sara Cintelli

Fiorentina DOCG, nata e cresciuta a Firenze, dove ancora oggi vivo e lavoro. Amo il vino, per questo sono qui. E' diventata la mia professione. Ne scrivo, lo cerco e lo racconto, nella mia mai doma ricerca di stupore.

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