ll Consorzio Suvereto e Val di Cornia tornano al Vinitaly

L’atteso ritorno del Consorzio Suvereto e Val di Cornia al Vinitaly, con uno stand nel cuore della fiera veronese riprende il percorso di promozione condivisa delle tre denominazioni prodotte nei vigneti affacciati sull’arcipelago toscano

44 etichette in rappresentanza di 23 aziende consorziate. Questi i numeri della prima partecipazione del rinnovato Consorzio Vini Suvereto e Val di Cornia alla prossima edizione del Vinitaly, in programma a Verona dal 2 al 5 aprile. Una presenza che si inserisce nella logica di promozione di una filiera organizzata attorno alla produzione di vini di qualità e che, secondo Nico Rossi, presidente del consorzio “deve rendere fiero ciascun singolo viticoltore della Val di Cornia che da oggi può contare sulla presenza di un Consorzio determinato a sostenere lo sviluppo di questo spicchio di Maremma. Per riuscirci è indispensabile la partecipazione di tutti i suoi protagonisti, siano essi pubblici o privati, perché una crescita è tale solo se coinvolge l’intero tessuto socioeconomico di un territorio”.

Dagli autoctoni sangiovese e vermentino fino ai cosiddetti internazionali, quali cabernet sauvignon, cabernet franc, merlot e syrah, queste le tipologie in degustazione nell’enoteca consortile realizzata all’interno del padiglione Toscana, cuore pulsante di una fiera sempre più orientata verso i mercati esteri. Sono infatti oltre mille gli operatori economici internazionali già accreditati per la fiera, provenienti da 68 paesi nel mondo, ai quali il Consorzio si rivolge anche con uno spazio interno al proprio stand pensato per favorire gli incontri commerciali delle proprie aziende consorziate. “Il Vinitaly – continua Rossi – è uno dei tanti passaggi obbligati nel processo di crescita e riconoscibilità di una denominazione, che noi perseguiamo attraverso un piano di comunicazione incentrato sul nostro territorio, di cui conosciamo il valore enoturistico. L’invito che pertanto faccio è di visitare la Val di Cornia e i suoi borghi, certo che saprà entusiasmare chi è alla ricerca di natura incontaminata, cucina tipica e, ovviamente, ottimi vini”.

Questa la lista delle aziende presenti nell’enoteca consortile: Giomi e Zannoni, Gualdo del Re, Il Bruscello, Il Falcone, Incontri, La Bulichella, La Fralluca, Macchion dei Lupi, Michele Russo, Monte Solaio, Petricci e Del Pianta, Petra, Poggio Banzi, Renis, Rigoli, San Rocco, Tenuta Casadei, Tenuta La Batistina, Terradonnà, Terravita, Tua Rita.

Il Consorzio

Il Consorzio tutela vini Dop Suvereto e Val di Cornia, nasce sulla spinta di una rinnovata voglia di comunità manifestata dalla filiera vitivinicola locale. Partendo da una rete di imprese organizzatasi a Suvereto durante il periodo pandemico, le oltre venti cantine aderenti hanno deciso di compiere un ulteriore passo in avanti, costituendosi in consorzio in data 17 settembre 2021. Per intervenire in modo compiuto sulle tre denominazioni che insistono sul territorio, Suvereto Docg, Rosso della Val di Cornia Docg e Val di Cornia Doc, e in virtù dell’ampia rappresentatività della filiera vantata, il Consorzio ha richiesto e ottenuto i cosiddetti poteri erga omnes in materia di tutela, promozione e cura degli interessi generali previste dalla normativa comunitaria.

Nel perseguimento del suo obiettivo finale, sintetizzabile in una crescita economica e sociale del territorio di riferimento che coinvolga aziende vitivinicole, istituzioni e operatori economici per il tramite di politiche di sviluppo condivise e coerenti, il Consorzio si è fin da subito impegnato nelle necessarie attività di promozione e tutela. L’attuale Consiglio di Amministrazione, oltre che dal presidente Nico Rossi, è composto da due vicepresidenti, Simena Bisti e Stefano Casadei, e quattro consiglieri: Daniele Petricci, Jeanette Servidio, Niccolò Pini e Shizuko Maria Miyakawa. Attualmente il Consorzio conta 31 aziende iscritte, dislocate in tutta la Val di Cornia.

Sara Cintelli

Sara Cintelli

Fiorentina DOCG, nata e cresciuta a Firenze, dove ancora oggi vivo e lavoro. Amo il vino, per questo sono qui. E' diventata la mia professione. Ne scrivo, lo cerco e lo racconto, nella mia mai doma ricerca di stupore.

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