Barbaresco e Radda: due comuni legati dall’eleganza

Barbaresco e Radda a confronto: l’eleganza di Langhe e Chianti Classico raccontata da Boco e De Cristofaro, alla presenza dei produttori

In occasione dell’evento “Radda nel bicchiere” che si è svolto nell’omonimo comune chiantigiano lo scorso week end, sabato 25 maggio è stato organizzato un affascinante seminario dal titolo “Barbaresco a Radda: Comune Eleganza” guidato dai giornalisti e degustatori Antonio Boco e Paolo De Cristofaro, presso la sala del Podestà del Comune di Radda in Chianti.

La masterclass ha avuto come obiettivo quello di esplorare similitudini e differenze di due straordinari comuni vinicoli, Radda in Chianti e Barbaresco. Un’occasione imperdibile per scoprire le caratteristiche, l’eleganza e il posto in prima fila di cui Chianti Classico e Barbaresco godono meritatamente nel palcoscenico enologico internazionale, puntando la lente di ingrandimento su due areali di eccezionale vocazione vinicola.

Il seminario si è aperto con l’analisi di De Cristofaro riguardo le differenze tra i due territori/denominazioni in termini di MGA (Menzione Geografica Aggiuntiva, come chiamate in Langa, o UGA – Unità Geografica Aggiuntiva – evidenziate in Chianti Classico), comuni, vitigni.

L’area di produzione di Barbaresco vanta ben 66 MGA, tra i Comuni di Neive, Treiso, Barbaresco, Alba e la località di San Rocco Seno D’Elvio, ed è circa 1/8 del territorio del Chianti Classico in termini di superficie; l’area sotto il dominio del Gallo Nero ne conta, invece, solo 11: San Casciano, Montefioralle, Panzano, San Donato in Poggio, Castellina, Vagliagli, Castelnuovo Berardenga, Gaiole, Radda, Lamole, Greve.

Barbaresco comune è suddiviso in 25 MGA, Radda è un’unica UGA. Già qui emerge una grande differenza, benché anche all’interno del comune chiantigiano si evidenziano differenti zone produttive, delimitate per lo più dalla posizione nord/sud e in base alla riva destra o sinistra del fiume Pesa che attraversa l’area.

I terreni giocano un ruolo cruciale nella produzione vinicola: da una parte – Barbaresco – caratterizzato dalle Marne di Sant’Agata Fossili (Tortoniano-Messiniano), composte quasi interamente da strati marnosi con poca sabbia, insieme ad una percentuale importante di sedimenti fini, limo e argilla; dall’altra, a Radda, prevalgono suoli argillosi-calcarei a medio impasto, ricchi di scheletro.

La profondità e la finezza dei vini degustati hanno parlato chiaramente del territorio di provenienza, specchio delle annate proposte e raccontate dai produttori presenti in sala, sia di Barbaresco – ospiti di questa edizione di Radda nel Bicchiere – che dei “padroni di casa” raddesi.

La degustazione

BARBARESCO DOCG

Ceretto – MGA Bricco Asili 2021
Dalla punta più alta (bricco, circa 250 mt slm) del cru Asili, emerge sottile e intenso al naso, floreale di rosa, vivace e carezzevole. Un sorso vibrante che ricorda sul finale un distillato e radice accennata,  chiusura lunga, cesellata e vellutata.

Giuseppe Cortese – MGA Rabaja 2020
Con 4,5 ettari in Rabaja, Cortese è il maggior proprietario della MGA. Viola e rosa, delicatezza e finezza inebrianti.
Piccante al sorso, poi sanguigno e di spessore, con un peso specifico più ampio nella parte tannica.  Austero.

Podere Colla – MGA Roncaglie 2020
Chirurgico, armonia fruttata più aperta degli altri, in ingresso fragole e lamponi, solare, piccole spezie dolci, seguono struttura di bocca e intensità balsamica. Profondo, grippante, soddisfa a pieno il lungo finale di agrume candito.

Produttori di Barbaresco – MGA Montestefano  Riserva 2019
La prestigiosa cooperativa (53 famiglie, 110 ha vitati, 9 cru in gamma) lavora solo in Riserva sui cru e soltanto nelle annate migliori. Eleganza, classicità, spalla e vigore, presenza tannica, liquirizia, note rosse e nere, tenore balsamico/mentolato fine ed elegante che evolverà col tempo in note più complesse e profonde.

CHIANTI CLASSICO RISERVA 2020
UGA Radda

Podere terreno
Sanguigno, ematico, agrume rosso succoso e accenni terrosi. Eleganza meno pettinata (cit. A. Boco) tannino più rigido ma signorile nel finale di bocca di grande persistenza.

Poggerino – Bugialla
Pienezza e struttura, materia, volume, frutto nero, chiusura amaricante su una piacevole scorza di agrume.

L’Erta di Radda
Arioso e di sostanza, ciccia e sapore. Intenso e denso. Ferroso, ematico, salato. Sanguigno, raddese!

Caparsa – Doccio a Matteo
Materia verace e vivace, polposo e a tratti non del tutto rigoroso. Lieve nota wild che si attenua con l’ossigenazione e ne tira fuori un vino più armonioso seppur scalpitante.

Sara Cintelli

Sara Cintelli

Fiorentina DOCG, nata e cresciuta a Firenze, dove ancora oggi vivo e lavoro. Amo il vino, per questo sono qui. E' diventata la mia professione. Ne scrivo, lo cerco e lo racconto, nella mia mai doma ricerca di stupore.

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