Un angolo di Toscana autoctona a Bolgheri: Podere il Castellaccio e i vini di Alessandro Scappini

A Podere il Castellaccio si parla di vitigni autoctoni toscani a Bolgheri secondo la storia aziendale e  l’interpretazione del suo titolare, Alessandro Scappini

Bolgheri è senza dubbio alcuno una delle denominazioni toscane più apprezzate e conosciute anche ben al di fuori dei confini regionali e nazionali e, quando si parla dei vini di queste zone, il pensiero si proietta immediatamente sui grandi blend internazionali. L’Azienda Agricola Podere il Castellaccio sorge sulla nota collina dei Segalari fino ad arrivare quasi alla strada Bolgherese che apre le porte alla denominazione e la sua attività è concentrata, per la maggior parte della produzione, sui vitigni autoctoni. Una rara – se non unica per alcune tipologie di uve –  eccezione nella zona. Storicamente l’azienda coltiva antichi cloni di Sangiovese, Pugnitello, Foglia Tonda e Ciliegiolo da vigneti di circa quarant’anni d’età, frutto di una preziosa operazione di recupero e valorizzazione delle uve, qui considerate quasi “straniere” nella madre Terra Toscana.

Sono andata a trovare Alessandro Scappini in occasione della recente manifestazione Bolgheri Divino.  Originario della Garfagnana, vive ormai da tempo a Bolgheri dove, con la moglie Enrica Lucia Franchino, si occupa a 360° dell’attività dell’azienda.

 

Oltre alle due referenze sotto la DOC Bolgheri, annata e Superiore, di cui ho già parlato nell’articolo relativo all’anteprima della denominazione, con Alessandro ed Enrica abbiamo degustato due vini dai loro autoctoni: Valente e Somatico, da terreni misti di scisto e galestro a circa 160 mt s.l.m. Proprio grazie alla posizione delle vigne sulla collina dei Segalari, gli autoctoni in quest’area riescono ad esprimere al meglio le proprie caratteristiche, cosa che non potrebbe avvenire se fossero coltivati altrove, per esempio giù in basso, sulla via Bolgherese.

Valente (2019) è un blend di Sangiovese, Pugnitello e Foglia Tonda. Generalmente vendemmiati in questo ordine di apparizione, spingendosi col Pugnitello, a volte, intorno al 10 ottobre. I varietali arrivano in cantina e sono tenuti separati nella vinificazione: Sangiovese e Foglia Tonda vanno in botti grandi da 20 hl, il Pugnitello in cemento, per consentire una micro-ossigenazione in fase fermentativa e cercare di mantenere una buona estrazione del frutto, evitando la cessione dei tannini del legno in quanto il vitigno ne è già molto ricco di per sé.

Al naso dimostra un’estrema pulizia e precisione, intensità di aromi primari di ciliegia croccante e melograno, note di rosa e geranio unite a lievi accenni di terziari da varietale (Pugnitello) che ricordano le spezie orientali. Il sorso è pieno e succoso, sorretto da un’acidità spiccata che evidenzia il frutto protagonista. Verticale e di gran carattere.

Curiosità su Valente: sull’etichetta  è riportato il segno di un bicchiere con una goccia di rosso. È nata quasi per caso l’idea di questa raffigurazione, dal vino che si versa dal bicchiere e sulla tovaglia prende la forma rotonda della base del calice e di una goccia schizzata via. L’anima di Valente esce a promuoverne l’immagine.

Somatico (2020)  – Pugnitello in purezza, figlio di una sperimentazione continua in vigna (di 50 anni), con l’intento di portare “Un sorso dal passato, con lo sguardo verso il futuro”. Il porpora luminoso, il naso nuovamente di una precisione chirurgica nei sentori di frutti scuri maturi e fiori freschi. La bocca, materica e dalla trama tannica fitta, regala una lunga freschezza sul finale agrumato. Potenziale di evoluzione ed invecchiamento notevoli.

Curiosità su Somatico:  la grafica dell’etichetta è stata affidata ad un artista livornese, Andrea Carciola. Qui è l’idea del tempo che passa e che rende lo stesso vino diverso di anno in anno a fare da cornice alle bottiglie. Andrea Carciola ha realizzato un composé di venti facce che campeggiano anche nella sala di degustazione della tenuta. Per ogni annata ne viene scelta una, come le facce del vino che cambiano di vendem- mia in vendemmia

Per maggiori info: https://www.podereilcastellaccio.it/

 

Sara Cintelli

Sara Cintelli

Fiorentina DOCG, nata e cresciuta a Firenze, dove ancora oggi vivo e lavoro. Amo il vino, per questo sono qui. E' diventata la mia professione. Ne scrivo, lo cerco e lo racconto, nella mia mai doma ricerca di stupore.

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