Benvenuto Brunello “OFF” 2021: l’altro modo di fare Anteprima

L’edizione 2021 di Benvenuto Brunello sarà ricordata per essere stata completamente differente rispetto a come, di solito, era concepita, organizzata e vissuta sia dai produttori che dai partecipanti, ma anche dagli organizzatori e dai lavoratori coinvolti nel servizio e di tutta la macchina “Anteprima”.

Quest’anno l’evento si è svolto “spalmato” su singoli giorni all’interno del mese di marzo, con slot di orari di ingresso e permanenza all’interno del Chiostro del Museo di Montalcino – abituale sede della manifestazione – per un numero di ore limitato. Accesso consentito a massimo 25 ospiti per sessione, seduti ad un singolo banco di assaggio, con servizio di Sommelier AIS protetti con mascherine, visiera in plexiglass e guanti in lattice per maneggiare le bottiglie.

 

La sessione per la stampa prevedeva 5 ore: io sono stata in degustazione sabato 20 marzo dalle 10:00 alle 15:00.

Servizio impeccabile, puntuale, attento e preciso. Chapeau. Non era facile, viste le innumerevoli attenzioni riservate alle norme anti-covid, alla salvaguardia della salute di tutti e, al tempo stesso, riuscire ad offrire una piacevole permanenza sul posto.

 

Una griglia stampata, sul tavolo di ogni ospite, evidenziava le referenze disponibili per ciasciun produttore: Rosso di Montalicino 2019 (per qualcuno la 2018), Brunello 2016 (oltre ad alcuni da vigna selezionata) e Riserva 2015 (alcune da vigna selezionata). Inoltre, presenti in assaggio anche le denominazioni meno acclamate: Moscadello e Sant’Antimo Bianco e Rosso. Tanti, tantissimi vini e troppo poco tempo per dare loro degna attenzione. Ma questo succedeva anche nella vecchia, tanto amata, anteprima alla presenza dei produttori ai desk di assaggio. Certo, lo scambio di pareri, consigli, sorrisi e abbracci con colleghi, vignaioli e amici è mancato e niente potrà sostituirlo. Ma tornerà anche questo.

Quella che segue non è una classifica né un ordine di preferenza personale. Sono alcuni dei vini degustati che mi hanno particolarmente colpita tra i moltissimi assaggiati. In generale, la qualità è altissima per ogni bottiglia. Alcuni vini sono risultati già pronti, quanto meno in termini di piacevolezza di beva già da oggi: che si tratti di una nuova marcia ingranata dal Brunello, vuoi in termini di lavorazione in vigna e in cantina, di esigenze di mercato e/o di adattamento ad un clima sempre più imprevedibile? (come accade ormai da qualche anno per gli Amarone della Valpolicella di “nuova generazione”, niente più grandi estrazioni, strutture robuste o vini da abbinamenti “ingombranti” ma da bere anche a breve tempo dall’immissione sul mercato). Tutto ciò senza andare a penalizzare – auspichiamo – la grande capacità di invecchiamento che il Brunello di Montalcino ha e per la quale è (ri)conosciuto e apprezzato in tutto il mondo.

Ho riscontrato grande equilibrio tra il frutto, protagonista, e l’uso del legno, tra il tannino vibrante ma integrato, tra  complessità gusto olfattiva e freschezza eccezionali. La grande questione è riuscire ad interpretare come si trasformeranno questi vini in futuro, come potranno cambiare e migliorare ancora  se oggi sono così centrati e pronti. Il comune denominatore è la piacevolezza, a tutti i livelli gustativi.

Adesso godiamoci le degustazioni di questo Benvenuto Brunello OFF 2021 con i due purosangue: Brunello di Montalcino 2016Riserva 2015. Con aggiunta di alcune, favolose, menzioni per il Rosso annata.

ROSSO DI MONTALICINO

  • Altesino 2018 – rubino con lievi sfumature granato; complesso al naso con rimandi di fiori secchi, frutto rosso croccante (ribes), sorso fresco e sapido, condotto verso note terziare (sigaro) e trama tannica distesa.
  • Poggio di sotto 2018 – rubino trasparente, ampio bouquet di frutti rossi freschi e vivaci; palato inondato di freschezza vibrante, finale lungo. Un Brunello mancato.
  • Le Ragnaie 2018- Olfatto intenso, complessità ricca di erbe aromatiche (timo, salvia, alloro), a cui si sommano accenni fumé e rimandi salini. Sorso succoso, il frutto emerge nettamente e chiude confermando le gradevoli note fumé.
  • Col d’Orcia 2019- Porpora vivace, vinoso, spinta floreale (viola, begonia) per un sorso fresco e sottile e dal tannino mediamente graffiante. Giovane e promettente.
  • Casanova di Neri 2019 – Inizialmente, la trama olfattiva appare nascosta, lievi accenni di frutta sotto spirito. Poi si apre a note floreali fresche e in bocca ha uno slancio freschissimo, agrumato, verticale. Ottimo finale minerale e salino.

 

 

 

BRUNELLO DI MONTALCINO 2016

  • Castello Tricerchi – rubino vivace con lievi accenni ramati. Complesso di agrumi rossi, mix floreale fresco ed essiccato, note terziarie di sigaro per un sorso sapido, fresco, dai richiami salini e salmastri. Chiude  con ricordi di caramella alla fragola. Sorso verticale, preciso, freschissimo in un’acidità vibrante. Croccante e succoso, tannino ben dosato in una struttura di bocca elegante e dal finale mordido, infinito, leggiadro.
  • Franco Pacenti – il colore lieve tendente all’aranciato nasconde una  complessità olfattiva in gioco tra sentori agrumati e ricordi di caramelle alla ciliegia. Al palato è una ola di freschezza tra l’arancia rossa e le note di erbe aromatiche fresche, unite a un calore balsamico, ad un già integrato tannino per un sorso equilibrato e molto lungo in chiusura.
  • Poggio di Sotto – In un intenso spettro olfattivo si alternano bouquet di fiori freschi di campo e, a tratti, note più marcate di frutti di bosco maturi (fragola, lamponi). In bocca entra verticale, preciso, freschissimo con richiami succosi di frutti e, sorretto da una trama tannica setosa e rimandi ematici, chiude in una lunga scia sapida.
  • Terralsole – Dal rubino lievissimo emerge un naso fresco e vibrante di ciliegia matura. Il sorso è pieno, saporito di frutto che si estende in un equilibrio stabile tra sapidità e morbidezza ben dosate. Lunghissimo.
  • Podere Le Ripi Cielo d’Ulisse – Brunello da vigna selezionata, rubino intenso che richiama sentori di amarena matura, note minerali marcate; il sorso si apre fresco a una balsamicità sapientemente rappresentata da spiccati sentori di liquerizia, frutta sotto spirito in un finale di bocca sapido.Il tannino, sartoriale, è cucito addosso al frutto senza dominarlo. Persistente senza soluzione di continuità.

 

BRUNELLO DI MONTALCINO RISERVA 2015

  • Franco Pacenti – Il tono rubino aranciato riporta subito a note complesse di arancia rossa e ciliegia matura, ricordi di spezie dolci, accenni di humus. Sorso marcato dalla sapidità e pienezza di bocca, freschezza agrumata che torna in un gioco di tannini vivaci ma modellati per un finale dai toni balsamici e a lungo persistenti.
  • Podere Le Ripi Lupi e Sirene – Se al naso non risultava troppo aperto (complice sicuramente la poca ossigenazione prima del servizio), al palato ha vinto tutto: un caleidoscopio di gusto, dai piccoli frutti rossi maturi, a spezie dolci in equilibrio con accenni di erbe aromatiche fresche ed essiccate, balsamicità netta nel finale mordido e prolungato. Sorso leggiadro, fresco, armonioso.
  • San Lorenzo selezione Bramante – vorticoso corredo olfattivo di note dolci come rosolio e caramelle alla frutta, note terziare fumé, di sigaro e tabacco biondo. Sorso spaziale,  freschezza agrumata e minerale, sapidità spinta e tannini tesi verso l’eleganza. Persistenza eccellente in un finale di bocca sapido.
  • Tiezzi Enzo e Monica Vigna Soccorso – sorso ricco di frutti scuri maturi,  in un equilinbrio di bocca che gioca tra il tannino protagonista, perfettamente inserito e l’elegante freschezza balsamica, promettendo lunga vita, in un finale di struttura e dalla persistenza lunghissima.
  • Roberto Cipresso – riflessi granati, intensità olfattiva di note saline, salmastre e frutti croccanti. In bocca entra dritto, fresco e succoso. Tannino levigato ma presente, che regala struttura al sorso . Piacevole finale in equilibrio gustativo, tra note terziare fumé e rimandi sapidi e salini dell’olfatto.

 

 

 

 

 

Sara Cintelli

Sara Cintelli

Fiorentina DOCG, nata e cresciuta a Firenze, dove ancora oggi vivo e lavoro. Amo il vino, per questo sono qui. E' diventata la mia professione. Ne scrivo, lo cerco e lo racconto, nella mia mai doma ricerca di stupore.

3 risposte

  1. Hai aperto un bel dibattito sui Brunelli già pronti, ed è una tendenza che avevo notato anche nei Baroli addirittura.

    Qualche produttore mi ha rassicurato in merito però la certezza dei lunghi invecchiamenti potremo averla solo con il tempo.

    Bella accoppiata Brunello 2016 e riserva 2015 eh?

    Il prossimo anno andremo alal ricerca più selettiva di qualche 2017 che potrà stupire…

    1. Ciao Michele, grazie mille per il tuo commento! Il dibattito è aperto, al curiosità di capire cosa saranno domani questi Brunelli, è tanta! Personalmente sono in trepidante attesa di assaggiare la prossima riserva 2016 😉
      Non ci resta che aspettare e, intanto, goderci questa 2016 annata e riserva 15, tanto tanto buone!

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